Sab. Giu 7th, 2025

Medici di famiglia: le loro ragioni nelle proposte di FI.

“Le riflessioni della FIMMG confermano che la riforma Todde-Bartolazzi desertifica i territori e coincidono in gran parte con i contenuti dell’emendamento che avevo presentato alla riforma sanitaria, respinto dalla maggioranza. I numeri citati dalla Federazione dei Medici di Medicina Generale confermano quanto la nuova legge sia distante dalla realtà vissuta nei territori e non affronti il problema strutturale della sanità sarda”. Lo dichiara Ivan Piras, consigliere regionale e componente a ad, intervenendo nel dibattito sulla riforma della sanità. “Non possiamo continuare a ignorare la grave carenza di medici di base e il sovraccarico dei pronto soccorso – prosegue Piras –. La riforma è solo un’operazione di facciata, che non migliora concretamente l’assistenza territoriale. Lancio un appello affinché si lavori per riscriverla da subito, riconoscendo il ruolo centrale dei medici di famiglia e fornendo strumenti adeguati per un vero rilancio della medicina territoriale. Mi rivolgo in particolare ai colleghi consiglieri che sono anche amministratori locali e che ogni giorno toccano con mano gli effetti di questa ritirata del sistema sanitario. Il mio emendamento andava proprio nella direzione auspicata dalla FIMMG, prevedendo un potenziamento delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), già previste dalla normativa ma mai realmente attuate. Il mancato accoglimento di questa proposta è stata un’occasione persa, e ora i problemi denunciati dalla FIMMG dimostrano che non possiamo più permetterci di perdere tempo. La medicina territoriale deve essere rafforzata con investimenti concreti e un’organizzazione che risponda ai bisogni reali dei cittadini e dei professionisti sanitari. La sanità sarda ha bisogno di soluzioni serie e applicabili, non di slogan o riforme calate dall’alto. Mi auguro che la maggioranza prenda atto di queste criticità e si apra finalmente a una discussione costruttiva per ‘riformare la riforma’ e garantire ai sardi un servizio sanitario più efficiente e vicino alle loro esigenze”, conclude Piras.

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