Una riforma vera, ascoltando chi ogni giorno tiene in piedi la sanità italiana. È questo lo spirito con cui Ugo Cappellacci, Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati, ha presentato il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sul riordino delle professioni sanitarie.
Un percorso approfondito e partecipato, articolato in 15 sedute e 62 audizioni, che ha visto il coinvolgimento diretto di Ordini, Federazioni, sindacati, enti istituzionali e comunità scientifica. Non un semplice esercizio formale, ma un atto politico concreto, fondato sull’ascolto.
“È proprio nell’ascolto che si superano le barriere ideologiche. La salute – ha sottolineato Cappellacci – non può diventare un terreno di scontro politico, né uno spazio dove ci si misura solo per ottenere consenso. La salute è un bene comune e universale, che richiede confronto, responsabilità e visione condivisa”.
Il documento fotografia con lucidità una realtà spesso trascurata: oltre 1,5 milioni di professionisti sanitari che operano in un sistema ancora segnato da carenze strutturali, percorsi retributivi inadeguati, disuguaglianze territoriali e una normativa spesso stratificata e frammentata.
Cappellacci ha ringraziato il Ministro della Salute Orazio Schillaci e il Sottosegretario Marcello Gemmato per la costante presenza e collaborazione con la Commissione, definendoli “punti di riferimento in questi due anni di legislatura”, sempre orientati all’ascolto e alla concretezza.
Ma ora, dal lavoro della Commissione, si guarda avanti. L’obiettivo è chiaro: costruire una riforma organica e lungimirante del sistema delle professioni sanitarie, partendo dalle esigenze reali dei territori e dei professionisti.
“Abbiamo il dovere di restituire centralità a chi cura, troppo spesso dimenticato nei processi decisionali. Chi ascolta davvero, non può far finta di niente”, ha concluso Cappellacci.
Il lavoro della Commissione Affari Sociali continua, con lo sguardo rivolto a un Servizio Sanitario Nazionale più giusto, moderno e vicino a chi ci lavora e a chi ne ha bisogno ogni giorno.